COLORATE SCIARPE CHE AVVOLGONO UN AMPIO PROGETTO

Impatto ambientale e inclusione sociale in ogni prodotto confezionato da Made in Carcere

Questa settimana, tramite i nostri prodotti, siamo orgogliosi di presentarvi un bell’esempio di economia
circolare, di quelli che non interessano solo i prodotti, ma ancor prima le persone che li producono.
Nel 2007 nasce il marchio Made in Carcere, grazie a Luciana Delle Donne, fondatrice di Officina
Creativa, una cooperativa sociale non a scopo di lucro, in cui si producono manufatti, come li definisce
lei, “diversa(mente) utili”: borse e accessori originali e tutti colorati.
Protagonisti di questo sogno sono Donne, Uomini e Minori in stato di detenzione, o sottoposti a
limitazioni della libertà personale, che quindi vivono in una condizione di disagio e marginalità a cui
viene offerta l’opportunità di acquisire delle competenze tecniche e professionali, per poi lavorare e
percepire un regolare stipendio ma, soprattutto, costruire consapevolezza e dignità.
Si cerca, formando e retribuendo il loro lavoro, di costruire, dimostrare e validare un nuovo modello di
economia sociale di tipo “circolare”, cioè che sia capace di autosostenersi in un regime di libera
concorrenza, sostenendo inoltre l’ambiente attraverso il recupero di sfridi e materiale tessile scartato dalle
imprese italiane sensibili alle tematiche sociali e ambientali, che altrimenti sarebbe trasferito negli
inceneritori.
Sono prodotti “utili e futili”, realizzati da 20 detenute, a cui viene offerto un percorso formativo, con lo
scopo di un definitivo reinserimento nella società lavorativa e civile.
L’obiettivo principale di Made in Carcere è di diffondere la filosofia della “Seconda Opportunità” per le
persone e per i materiali: un messaggio di speranza, di concretezza e solidarietà, ma anche di libertà e
rispetto per l’ambiente.
Ironia, semplicità e creatività sono le caratteristiche che contraddistinguono i prodotti Made in Carcere.
Di esempio, in Bottega, abbiamo magliette e sciarpe da uomo in lana (165 x 30 cm circa) che,
quest’ultime, oltre agli originali colori, colpiscono per l’inserimento di una fettuccia in seta per regolarne
la posizione, permettendo di poterla indossare da entrambi i lati e in diverso modo. Ogni sciarpa è diversa
dall’altra e questo è proprio il bello: avere un pezzo unico sulle spalle!
Impatto ambientale e inclusione sociale, allo scopo di determinare nel tempo un cambiamento sistemico
su tutto il territorio, sono la base di questo progetto che ci dimostra come gli “scarti” siano spesso solo un
modo di vedere le cose, perché, come al solito, … basta poco!

I volontari della Bottega equosolidale Bastapoco